Donald

Tra storia e leggenda, l’odissea di un bambino del Queens che, una volta adulto, diventa un imprenditore senza scrupoli e, infine, indossa la grottesca maschera che tutti conosciamo: quella di Donald J. Trump.

Un uomo? Un dio? O un semidio? Nel 2015 Donald J. Trump entra nell’agone politico scendendo da una scala mobile, acclamato come un’icona extra-umana. Da quell’immagine prende avvio lo spettacolo di Stefano Massini, che dopo Lehman Trilogy e Manhattan Project torna a confrontarsi con l’epica americana, scegliendo di raccontare la parabola di un bambino del Queens che, una volta adulta, diventa un imprenditore senza scrupoli fino a raggiungere la Casa Bianca. In scena si ripercorrono gli eccessi e le vertiginose oscillazioni di una vita tra trionfi e bancarotte, tra rilanci e cadute clamorose, in cui Trump si reinventa come marchio, testimonial, icona personaggio globale. L’attico affacciato su Manhattan diventa il trono di un monarca moderno, simbolo di un potere che fonde finanza, politica e spettacolo. In un intreccio di parole, musica dal vivo e immagini evocative, Massini scava nell’ambiguità di un uomo che incarna il caos del nostro tempo: realtà e reality, fake e fiction, persona e personaggio.