Caccia alle streghe all'origine della violenza di genere
Silvia Federici in dialogo con Rita Monticelli
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Che cosa lega il fenomeno della caccia alle streghe alla violenza di genere di oggi?
Roghi, persecuzioni, processi per stregoneria non appartengono a epoche e geografie così lontane da noi. La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne è l’occasione per incontrare una delle figure femministe contemporanee più importanti nel panorama internazionale, quella di Silvia Federici, professoressa emerita, filosofa e sociologa. A dialogare con lei, Rita Monticelli, docente di Unibo, esperta di studi di genere, diritto e femminismo.
Innestandosi a cavallo tra il debutto in teatro dello spettacolo Voglio soltanto le ossa ispirato dalla scomparsa di Cristina Golinucci e la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, l’incontro Caccia alle streghe all’origine della violenza di genere è una preziosa occasione per riflettere sul lavoro di ricerca svolto da Silvia Federici e raccolto nel testo Calibano e la strega. Le donne, il corpo e l’accumulazione originaria (Mimesis, 2020), alla presenza di un’altra voce incisiva, quella di Rita Monticelli, professoressa all’Università di Bologna, esperta di studi di genere, cultural studies e postcoloniali, storia e teorie della cultura.
Il focus sarà il legame tra autorità patriarcale, capitalismo, identità e soggettività femminile, analizzato a partire dall’indagine compiuta da Federici (che interverrà in remoto da New York) per svelare le inquietanti rispondenze tra le ragioni che nel Quattrocento innescarono la caccia alle streghe e i femminicidi di oggi.
L’avvento del capitalismo è così intrecciato alla concezione utilitaristica di donna come luogo della procreazione, di quella forza-lavoro indispensabile al sistema economico che limita l’orizzonte identitario femminile entro i confini di una maternità necessaria.
Tracciando le origini di tali operazioni di sistematica violenza, si vogliono superare semplificazioni e superficialità che ignorano il perdurare, ancora oggi, di femminicidi per accuse di stregoneria in Africa Subsahariana, Sudest asiatico e India – parti di mondo dove le fratture socio-economiche e culturali sono difficilmente sanabili.
Il lavoro di Monticelli, che analizza le strutture profonde dell’ordine sociale dove la donna ha rappresentato la funzione del maschile, si intreccerà con quello di Federici nell’identificare quelle figurazioni femministe che, riappropriandosi del corpo e delle culture delle donne, denunciano la violenza patriarcale e coloniale mentre valorizzano le genealogie e le esperienze delle donne per una cultura di equità e di etica dell’inclusione.
ingresso libero