Fronte del porto
Teatro Bonci
A proposito di questo spettacolo
Sulla scia dei precedenti progetti produttivi nati dall’incrocio tra teatro e cinema, Alessandro Gassman dirige Fronte del porto, trasferendo il classico dell’americano Budd Schulberg nella nostrana Napoli degli anni ’80, con Daniele Russo protagonista di una storia corale che intercetta relazioni intense e rabbiose.
Una comunità di onesti lavoratori sottopagati e vessati dalla malavita organizzata trova, attraverso il coraggio di un uomo, la forza di alzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà. Partendo dall’omonima opera di Schulberg (l’autore del racconto – a sua volta ispirato a un’inchiesta giornalistica dell’epoca – e della sceneggiatura del monumentale film di Elias Kazan interpretato da Marlon Brando) e dalla successiva versione teatrale realizzata dall’artista inglese Steven Berkoff, Enrico Ianniello, traduttore e autore dell’adattamento, cala la vicenda nell’attualità partenopea fondendo le suggestioni del testo originale con quelle dei poliziotteschi napoletani degli anni ’80: Fronte del porto si trasferisce a casa nostra, tra caporalato, soprusi e gestione violenta del mercato del lavoro.
Note:
«Il porto di Napoli come il porto di New York?»
«Ecco l’idea che mi ha mosso in questo nuovo adattamento: trasferire Fronte del Porto nella Napoli dei primi anni ‘80 per giocare con le musiche dei poliziotteschi di quegli anni, con i colori sgargianti della moda casual, con i riferimenti culturali di quell’epoca (per citarne uno: l’oro alle olimpiadi di Mosca di Patrizio Oliva, sicuramente un modello per il nostro protagonista), e con una lingua napoletana che in quei film si va italianizzando per darsi una veste di dignitosa comprensibilità nazionale senza perdere il proprio carattere.
Era quella, inoltre, un’epoca in cui la città stava cambiando pelle nella sua organizzazione criminale; gli anni del terremoto, gli anni di Cutolo. Anni in cui il porto era sempre di più al centro di interessi diversi, legali e illegali».
Enrico Ianniello
«Credo che in questo momento in questo paese non ci sia storia più urgente da raccontare di Fronte del porto».
«Come già avvenuto per Qualcuno volò sul nido del cuculo, anche in questo caso la scelta è caduta su un testo ed una tematica che mi coinvolgono profondamente e che portano verso una ricerca di libertà faticosa […] Cerco sempre di ricostruire mondi credibili nei miei spettacoli, pensando ad ogni tipo di pubblico, nella convinzione che ora come non mai il teatro debba essere arte popolare, di difficile esecuzione ma di semplice fruizione».
Alessandro Gassmann
Repliche
Al 27/11/2021
Dati artistici
foto di Mario Spada